domenica 25 settembre 2016

“Stato Alterato Della Coscienza”


Purtroppo la conoscenza non convenzionale, è patrimonio individuale che viene da lontano… da un'altra dimensione. Ma è innegabile, che in questo mondo esistono persone che vivono nell’ombra che hanno conoscenze trascendentali che non amano mostrare. Può accadere che queste persone, attraverso uno stato particolare della coscienza si trovano catapultate in una diversa realtà.

Realtà spesso in contrasto, con le conoscenze umane. Come per esempio, che l’uomo durante l’era dei rettili, non esisteva. E ci riferiamo ad un periodo storico tra i 245 e 65 milioni di anni fa. Come potete costatare tra una data e l’altra c’è una differenza di milioni di anni notevole, che prova quanto poco sappiamo del nostro passato.

Invece, l’uomo durante l’era Mesozoica, esisteva, e come se esisteva!

La visione di quelle scene di vita erano ricche di particolari, oltre che paradisiache per la bellezza della natura allo stato vergine. Naturalmente le persone con accanimento cercavano in tutti i modi di convincere che non era possibile che l’uomo potesse essere esistito durante l’era dei rettili. Ma Lui, non si curava di quello che diceva la gente, perché era consapevole (salvo alcuni casi) che loro, potevano sapere, solo ciò che il sistema insegnava dalla nascita.

Sarà anche per questo che nel mondo si è sentito sempre straniero. Ma ammetto che gli eventi metafisici di cui fu testimone da bambino, hanno avuto un ruolo determinante nelle sue scelte di vita, al tal punto da guardare al mondo, alla vita con mente aliena. Ma la parte più determinante che segnava la distanza con il resto dell’umanità, furono proprio le scelte dell’uomo e il modo di vivere, l’uno con l’altro. Ma ciò che ancora oggi stupisce di più, è che malgrado gli orrori del mondo, l’uomo continua a credere di essere migliore tra gli animali che popolano la terra. Incurante del fatto, che anche Hitler pensava di essere una brava persona …. addirittura un benefattore.

Avanzando nella ricerca, per trovare le giuste risposte, scoprii che non ero il solo a sostenere che i dinosauri e gli uomini, un tempo occupavano lo stesso spazio. Inutile sottolineare che fu qualcosa di veramente memorabile, perché ebbe la prova che quello che vedeva non erano allucinazioni ma realtà scritte sulle pietre di Ica in Perù, con disegni che testimoniavano che gli uomini e i dinosauri, contrariamente a quello che affermava la scienza ufficiale sono vissuti nello stesso periodo storico. Esattamente come li aveva visti in quelle visioni di scene di vita, in virtù di quel particolare stato mentale scoperto per caso, che gli permetteva di vedere tantissime cose incredibili.

In altri momenti, appena si sdraiava per riposare, dopo pochi minuti si trovava magari a provare l’ebbrezza di essere trasportato sulle onde di melodiose sinfonie, oppure indossare un casco che rendeva possibile viaggiare alla velocità del pensiero. Oltre che provare la magia di volare a pochi centimetri dall’acqua sul mare. E tante altre esperienze inaspettate e inimmaginabili ad una mente umana.

Tra ciò che era “reale” e ciò che era illusione, sosteneva che non esisteva la possibilità di viaggiare nel passato o nel futuro, con la fantomatica macchina del tempo ipotizzata da vari scienziati e appassionati. Semplicemente perché esiste solo il presente. Benché in qualche modo è possibile viaggiare nel passato. Nel senso di incontrare civiltà e specie meno progredite di noi, così come è possibile viaggiare nel futuro, incontrando specie e razze molto più evolute di noi. Ma per questi viaggi, non c’è bisogno di andare molto lontano, è sufficiente esplorare il nostro pianeta per rendersene conto.

Tutto questo, grazie alla scoperta di quel particolare stato mentale indotto da un profondo rilassamento, della mente e del corpo. Secondo il suo modo di concepire quel particolare stato.

I sostenitori della new age, secondo me a torto sostengono che gli esseri umani, non hanno nulla da imparare dagli altri perché ogni cosa di cui hanno bisogno è custodita dentro di loro. Sicuramente per tante cose, può essere anche vero, ma per quanto riguarda la vera conoscenza, quella che trascende la materia, la posseggono in pochi. Questi “doni”, non vengono dallo stesso luogo da cui giunge la stragrande maggioranza degli umani, ma dalla dimensione dell’anima.

La scoperta di quel particolare stato mentale rese possibile conoscere sia ciò che è dietro di noi, che ciò che è avanti. Che a raccontarle sembrerebbero fiabe. A volte “dell’orco cattivo” e a volte di “fate”.

Inutile negarlo, si sentiva come se avesse aperto un passaggio verso una nuova dimensione. Lo stesso Oltre che sosteneva, aveva portato con se, venendo a questo mondo. Di cui quasi tutti gli umani, negano l’esistenza, perché non sono in grado di capire quel mondo. Nonostante il privilegio delle visioni, non si pose su un piedistallo come tanti superficialmente credono. Semmai è vero il contrario. Ma è innegabile che guardando il mondo, e il male che l’avvolge, anche un nano si sentirebbe abbastanza alto da prendere le distanze dalla stragrande maggioranza degli umani. Pur continuando a sentirsi solo un apprendista.

Ma Conosceva la malvagità umana e la fonte del male, e per questo detestava la stupidità, la malvagità e l’indifferenza degli umani, soprattutto di quelli che si sentono “luminosi”, a tal punto da credere che il male sia parte del bene. Per lui tale concetto, rappresentava la chiave che apriva le porte al male.

Come si può combattere, respingere, negare il male se si pensa essere una componente del bene. Diversamente è vero che esistono Dei del male e dei di luce. Ma questi sono in antitesi e non complici … faccia della stessa medaglia come gli umani credono.

E’ inconfutabile che la massa ha sempre vissuto al buio, nutrendosi di illusioni, e miraggi.

Per lui, la prova più grande fu di scoprire che i suoi ricordi non erano frutto di fantasie, ma realtà di una antica conoscenza, quindi di non aver scoperto nulla dato che era già stato tutto scritto migliaia e miliardi di anni prima.

A dimostrazione che quanto sopra non è frutto di fantasia, riporto esperienze metafisici, vissute dagli astronauti durante i viaggi nello spazio. Esperienze di eventi incredibili, e nel contesto in cui si sono verificati, prova che oltre la cappa che imprigiona la terra con tutte le anime annesse, è possibile che la materia perda consistenza vibrando ad una maggiore frequenza, rendendo possibile a quelle anime più evolute di emergere sul controllo esercitato dal corpo fisico, a tal punto da permetterle di comunicare con dimensioni più alte. E a volte con entità, che si propongono di aiutarci a scoprire la nostra vera realtà.

In merito a tali fenomeni, come capita quando si è di fronte ad eventi sconosciuti, la scienza si divide tra chi pensa che siano fenomeni metafisici, e chi pensa, (quando le ragioni non sono di occultamento della verità), che gli astronauti per ragioni ambientali soffrivano di allucinazioni. Se non fosse, che non è mai accaduto che semplici allucinazioni, abbiano suggerito le manovre da compiere per l’aggancio, salvandosi così da una morte certa.

Qualunque siano gli eventi che hanno reso possibile il salvataggio, i fatti che seguono, provano che Oltre la gabbia del pianeta terra, accadono eventi metafisici, che non possono essere ignorati, tanto meno essere considerate allucinazioni; semplicemente perché non lo sono.


L'astronauta russo Sergej Kricevskij svela clamorosi enigmi dei voli spaziali.

Da "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 59 Ottobre/Novembre 2005

di Sergej Demkin (Trad. di Cinzia Caiani)

Sergej Demkin, afferma che l'intelligenza extraterrestre è già entrata in contatto con noi tramite messaggi mentali. Nei primi anni '90 la redazione del giornale "Cudesa i prikljucenja" mi commissionò un'intervista con un astronauta. Non vi dirò il suo nome e poi capirete perché. Chiamiamolo semplicemente Vladimir. Ciò che a me interessava sapere, era soprattutto se durante i voli lui e i suoi colleghi avevano avvistato degli UFO e in generale se nello spazio aperto si fosse verificato qualche fatto insolito. Vladimir mi disse che conosceva persone degne di fede che avevano visto gli UFO, ma a lui non era mai successo di imbattersi nei "dischi volanti".

Per quanto riguarda certi fatti strani che si verificano nello spazio mi confidò un episodio inspiegabile che gli era capitato. "Questo però non deve pubblicarlo", - mi avverti. In tutti questi anni ho mantenuto la promessa e non ho pubblicato nulla di ciò che Vladimir mi ha detto. Ma ora che gli eventi enigmatici capitati agli astronauti non sono più un segreto, posso parlarne. Ecco il racconto dell'astronauta:

«Durante il volo di avvicinamento alla stazione orbitante il comandante che pilotava la navicella non riusciva in alcun modo ad immettersi nella traiettoria prevista per effettuare l'aggancio. La riserva di carburante per le manovre della navicella era limitata. Gli restava, meno che niente. Se la correzione successiva non fosse andata a buon fine, avremmo oltrepassato la stazione e saremmo tornati sulla Terra senza aver portato a termine i nostri compiti. Io ero impossibilitato a prestare qualsivoglia aiuto poiché il comando della navicella è prerogativa esclusiva del comandante. Come ingegnere di bordo potevo soltanto stare seduto nella poltrona accanto e preoccuparmi in silenzio. Ad un certo momento all'improvviso ho sentito un ordine nella mente: "Prendi il comando!". Più tardi analizzando ciò che era successo non sono riuscito a capire se si fosse trattato della voce di qualcuno o cosa. So soltanto che ho ricevuto un ordine mentale altrui e che non potevo evitare di eseguirlo.

Quello che sorprende ancor più è che il comandante non obiettò nulla e mi passò il comando della navicella. In seguito mi ha detto di non aver ricevuto alcun ordine, semplicemente all'improvviso aveva saputo che doveva fare proprio così, anche se ciò andava contro tutte le nostre "ferree" disposizioni.
Non ho perso conoscenza, ma mi trovavo come in trance ed ho eseguito docilmente i comandi che mi venivano in mente. Solo grazie ad essi è stato possibile eseguire l'aggancio con successo. Una volta sulla Terra durante il rapporto di volo, il comandante si beccò "una strigliata", e me la beccai anch'io, anche se in misura minore. Ma entrambi evitammo di menzionare i comandi "soprannaturali".

Il primo episodio inspiegabile verificatosi nello spazio fu riferito dall'astronauta Sergej Kricevskij nell'ottobre del 1995. Sergej Kricevskij è assistente scientifico superiore del Centro di preparazione degli astronauti Jurij Gagarin e dell'Istituto di Storia delle scienze naturali e della tecnica RAN, nonché dottore in Scienze tecniche e membro effettivo dell'Accademia di astronautica K.E. Ziolkovskij.
Ciò che riferì il candidato astronauta presso l'Istituto Internazionale di antropologia spaziale di Novosibirsk ha un importanza enorme per la comprensione dei misteri nascosti nello spazio. Ecco alcuni estratti del suo rapporto:

«Nel 1989 ho iniziato a prepararmi al volo nello spazio e ho avuto contatti sia informali che di lavoro con i miei colleghi. Fra questi c'erano anche gli astronauti che erano stati nello spazio. Tuttavia le informazioni sulle visioni - denominate stati di sogni fantastici (FSS) - le ho ricevute soltanto nella seconda metà del 1994, cosa legata più che altro all'approssimarsi della scadenza del volo imminente... Tutte le testimonianze delle visioni nello spazio sono nelle mani di una cerchia di persone estremamente ristretta...

Le testimonianze di queste visioni sono state e sono trasmesse esclusivamente dall'uno all'altro, condividendo le informazioni con coloro che si apprestano a compiere il volo... Le visioni fantastiche che si manifestano in volo costituiscono un fenomeno nuovo, prima sconosciuto, riconducibile alla nota tipologia degli stati alterati di coscienza... Pensate un po': improvvisamente l'astronauta oltrepassa in un attimo i limiti della propria normale autopercezione di essere dall'aspetto umano per trasformarsi in un animale e muoversi nell'ambiente in questa nuova forma. E può continuare a percepirsi nell'aspetto trasformato o sentire di immedesimarsi in un'altra entità soprannaturale.

Diciamo che un collega mi ha confidato la sua permanenza nella "pelle" di un dinosauro. Pensate che sentiva di essere un animale che si muoveva sulla superficie di un pianeta sconosciuto, mentre camminava oltrepassando burroni e precipizi, e ostacoli fisici di un qualche tipo.

L'astronauta ha descritto in modo abbastanza preciso il "suo" aspetto: le zampe, le scaglie, le membrane fra le dita, il colore della pelle, gli artigli enormi e altri particolari. La fusione del suo "io" con l'essenza biologica dell'antico sauro era talmente completa da consentirgli di percepire come proprie tutte le sensazioni di questo organismo estraneo. Sentiva di avere delle placche cornee che si rizzavano sulla pelle della schiena in corrispondenza della colonna vertebrale. Del grido penetrante che si sprigionava dalle fauci disse addirittura: "Era il mio grido...".

Di più: la catena di eventi relativa ad ogni trasformazione e le trasformazioni dell'ambiente stesso si avvicendavano contemporaneamente. Inoltre non solo succedeva che l'astronauta avesse la sensazione di trovarsi nella "pelle" di questo o quell'altro organismo vissuto in epoche remote, ma accadeva anche che la persona sentisse di assumere un'altra personalità che poteva anche rivelarsi appartenente ad un'entità umanoide extraterrestre.

L'aspetto interessante è che le immagini delle visioni osservate appaiono insolitamente vivide e colorate.
Sono stati uditi diversi suoni, qualcuno ha persino percepito il linguaggio di altre entità che si è rivelato comprensibile come se fosse stato assimilato senza bisogno di alcun insegnamento. Era come se l'astronauta fosse stato catapultato in un altro continuum spazio-temporale e su altri corpi celesti sconosciuti, e pur trovandosi in un mondo per lui assolutamente nuovo lo percepisse tuttavia come qualcosa di normale e familiare.

Un tratto caratteristico delle visioni fantastiche è costituito dalla variazione istantanea della percezione del tempo e del relativo flusso di informazioni... L'astronauta comincia ad avere la sensazione di percepire un flusso di informazioni proveniente da un qualche luogo esterno. Vale a dire che l'individuo ha la sensazione che una sorta di entità grande e potente gli trasmetta dall'esterno delle informazioni per lui assolutamente nuove ed insolite.

Si sono anche verificati episodi - e con pronostici estremamente precisi - di anticipazioni di eventi futuri con "dimostrazioni" dettagliate di situazioni o momenti critici incombenti come se fossero stati individuati e commentati da una voce interna. E in questi casi "si sentiva": tutto si sistemerà, andrà tutto bene... In tal modo sarebbero stati previsti in anticipo i momenti più complessi e pericolosi del programma di volo. E si è addirittura verificato un caso in cui se non fosse stato per questo "sogno premonitore" gli astronauti sarebbero anche potuto morire.

È sorprendente anche notare quanto la descrizione dei momenti critici fosse precisa e circostanziata. Evidentemente la "voce" aveva previsto un pericolo mortale che attendeva gli astronauti al momento dell'uscita nello spazio aperto. Questo pericolo era già stato segnalato qualche volta nei sogni premonitori con il commento della "voce". E al momento della reale escursione nello spazio aperto durante il lavoro all'esterno della stazione la previsione si avverò in tutto e per tutto: l'astronauta si dimostrò preparato e si salvò la vita (in caso contrario, si sarebbe irrimediabilmente allontanato dalla stazione).

Agli astronauti non era mai successo niente di simile prima (al di fuori del volo)... Il problema delle visioni degli astronauti viene occultato tenacemente dalla comunità scientifica. Non se ne parla, è come se non esistessero. Nessuno degli astronauti ha mai menzionato ufficialmente le visioni fantastiche e gli equipaggi non hanno mai incluso informazioni di questa natura nei loro rapporti ufficiali. Perché? La risposta è evidente: gli astronauti temono conseguenze negative, come la squalifica medica e la diffusione di queste informazioni interpretate come sintomi di malattia psichica e così via.

Uno degli astronauti ha tenuto degli appunti giornalieri nei quali ha descritto le sue visioni. Un documento unico! Tuttavia in risposta alle mie proposte e alle preghiere di pubblicarlo, o almeno di farmi parlare con gli scienziati che studiano il problema dal vivo, l'astronauta ha opposto un rifiuto categorico spiegando che sarebbe stato prematuro e perciò pericoloso per la sua carriera. È per questo che non posso, non ho il diritto morale, di fare né il suo nome né quello della navicella.

Mi auguro, che dopo aver letto questo post, eventuali dubbi che con la morte del corpo, il nostro essere cessa di esistere, svaniscano totalmente dalla mente. Dico questo perché è mia convinzione che se la stragrande maggioranza delle persone avessero la certezza di continuare a vivere dopo aver lasciato il corpo fisico, tutti sarebbero più buoni e quindi attenti solo a quei valori che hanno come finalità l’elevazione dell’essere affinché questo universo di morte abbia fine, così che ogni anima possa esistere nella dimensione a lei più affine. Di evoluzione in evoluzione fino a raggiungere il regno della luce.

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